spiritismo, storia,cultura,scienza,credo

« Older   Newer »
  Share  
astarotte
view post Posted on 13/4/2006, 14:52




LO SPIRITISMO PRIMA DEL 1848

"I fenomeni medianici, come tutto il paranormale in genere sono sempre esistiti nella storia dell'uomo. L'Egitto, l'antico Oriente, la tradizione cinese, la Grecia, Roma, il Medioevo, gli Indiani d'America... Non è affatto vero che lo spiritismo sia nato nel 1848, a seguito del celeberrimo ""caso Fox"". Un fatto simile, per esempio, si verificò a Londra il secolo precedente, nel 1762. Se ne occupò un letterato dell'epoca, Samuel Johnson: in una casa si movevano oggetti e si udivano colpi nei mobili e nelle pareti. Si creò un dialogo tiptologico, del tutto simile a quello ideato dalla famiglia Fox. Lo ""spirito"" affermò di essere una certa signora Kent, uccisa dal marito in quella stessa casa, anni addietro. La differenza con Hydesville sono le conferme oggettive di quest'ultimo: il ritrovamento di capelli e di alcune ossa umane, sotto il pavimento della cantina, nel punto dove venne assassinato Chas Rosma. E, soprattutto, a seguito di una ristrutturazione della casa avvenuta nel 1904, la scoperta di un doppio muro, in cui vi era lo scheletro e la cassetta in ferro del povero venditore ambulante. Del resto, il rinvenimento dello scheletro a seguito delle rivelazioni del defunto ha anche un antico precedente, che risale al sec. I a.C., narrato da Plinio il Giovane, il cui protagonista fu il filosofo Atenodoro. Il linguaggio tiptologico, inoltre, era già ampiamente noto prima del 1848: Cesare Lombroso cita il giudice Mompreson che lo usava abitualmente, e siamo nel 1662! Per non parlare del pubblico interrogatorio tiptologico, con centinaia di testimoni, condotto dall'Arcivescovo di Lione, nel febbraio del 1527."
"Nei primi anni del Settecento un noto scienziato, Emanuel Swedenborg, ""parlava"" con i defunti, in stato di trance. Di lui ne tratterà anche il filosofo Kant. Tra i molti episodi, ricordo quello della vedova dell'ambasciatore tedesco a Stoccolma, che non trovava la ricevuta di un debito pagato dal marito e di cui il creditore esigeva il rimborso. Swedenborg si mise in contatto con lo spirito del defunto e da lui seppe che la ricevuta era stata deposta in un cassetto segreto della sua scrivania, dove infatti venne ritrovata."
"Fenomeni medianici di gruppo si estrinsecavano, ancora nel Settecento, nella setta quacchera degli Shakers: defunti e spiriti di profeti facevano udire la loro voce attraverso le diverse trance degli astanti. Frederica Hauffe, meglio conosciuta come ""la veggente di Prevorst"", colloquiava con entità invisibili che le davano notizie dell'aldilà. Siamo nel 1820: gli spiriti spiegavano che «l'uomo è composto di tre elementi, il corpo, l'anima e lo spirito. L'anima è racchiusa in una sorta di corpo eterico che dirige i processi vitali: questo corpo, dopo la morte, segue l'anima per " qualche tempo, poi lentamente scompare. L'anima, nell'aldilà, passa attraverso fasi di perfezionamento sempre maggiore». Nel 1844 una delle entità che intervenivano attraverso la trance della medium Mary Jane, preconizzò:

«E' giunto il momento in cui gli uomini debbono convincersi, sulla base dei fatti, dell'esistenza e della sopravvivenza dell'anima. E' prossimo l'avvento di un'era in cui l'intera umanità avrà riconosciuta la possibilità di comunicare con gli spiriti dei defunti, e in cui tali comunicazioni saranno praticate liberamente in ogni regione del mondo: era di trasformazione e di rinnovamento per il progresso dei popoli.»


"Ho citato solo alcuni esempi, tra quelli relativamente recenti, ma potrei aggiungere che Pitagora usava una specie di ouija, mentre Tertulliano ci ha tramandato l'uso dei ""tavoli girevoli"" presso gli antichi Romani: altro non erano che sedute medianiche ante litteram... Come altro non erano che sedute medianiche - nella sostanza - quelle svolte ad Alais, in Francia, nel 1323. Inoltre sul fenomeno della voce diretta, per esempio, esiste una ricca letteratura, riportata su testi datati dal 1400 ad oggi: Jacopo Comin li cita sulla rivista Metapsichica (1967)... Potrei continuare, ma penso che questi cenni essenziali siano sufficienti per comprendere come l'anno 1848 sia una pura convenzione. Tutt'al più, possiamo considerare questa data come l'inizio di una certa moda: il dialogo con gli spiriti in innumerevoli famiglie. La medianità, però, è una cosa seria e antica almeno quanto l'uomo.

Sedute spiritiche

I fenomeni spiritici si possono dividere in due categorie: i fenomeni che si realizzano nella persona stessa del Medium o al suo contatto; i fenomeni che si realizzano al di fuori del Medium e senza contatti con la sua persona. I due ordini di fenomeni, in ogni caso, sono legati intimamente nella loro produzione e danno origine a comunicazioni identiche, per ciò che concerne la loro supposta origine. La prima serie comprende : i movimenti di oggetti ( pendolo, bacchetta tavolo soprattutto), prodotti al contatto con le mani senza impulsi coscienti degli astanti. Ed è questo il fenomeno più facile da ottenere E' sufficiente che un gruppo di 4 persone si riunisca attorno ad un tavolo leggero, le mani nude in cerchio su di un piano e rapidamente spesso alla prima seduta, il tavolo si anima, produce scricchiolii, ruota, si solleva con uno o più dei suoi piedi, esegue i movimenti che sono compatibili con la sua struttura, obbedisce agli ordini che gli si danno ecc .ecc. Esiste poi la medianità vocale, l'incorporazione e la trasfigurazione. Nella medianità vocale la comunicazione avviene attraverso la voce del medium,: timbro vocale, espressioni, idiomi conoscenze ecc. non appartengono al medium e sono invece quelli del defunto che vuol parlare attraverso gli organi del medium stesso. Durante lo svolgimento dell'esperienza, il medium è in trance e l'incorporazione e la presa di possesso, da parte dello spirito, del corpo del medium avviene senza che quest'ultimo se ne renda conto.. Il termine " trance" che ha le sue radici nel latino significa " transire" ciò passare, viene dalla lingua inglese ed è traducibile con il concetto di " estasi ed indica quello stato particolare in cui si trovano i soggetti dotati di capacità a realizzare le manifestazioni paranormali. L'entrare in trance per un medium non è semplice: sono un rapporto o contatto con una dimensione differente o, comunque, con una diversa visione della realtà. Nello stato di trance interviene nel soggetto una modificazione, talvolta parziale, ma il più delle volte completa, della personalità che risulta differente da quella originaria, personalità che può alternarsi e modificarsi nel corso di ulteriori esperienze. Nello stato di trance la mente del medium può essere paragonata - se mi si permette il paragone- ad una stazione radio di ascolto. Talvolta questo stato lo si raggiunge attraverso una predisposizione naturale, talvolta in seguito ad una tecnica di autoipnosi, ma certamente la forma più completa è quella della concentrazione. Che cosa avvenga nella psiche del medium non è facile comprenderlo anche perché tutto ciò che compie durante " la trance" viene da lui dimenticato al suo risveglio; si ritiene comunque che sfuggendo ai legami della materia fisica, riaffiorino le capacità o le facoltà dello spirito e che queste ultime riprendano le loro possibilità di uso. Nel caso delle tavolette parlanti, o della scrittura automatica, non interviene l'esclusione dell' Io, ma soltanto una esclusione della coscienza, consentendo alla mente di ricevere quelle ispirazioni provenienti da fonti " Superiori". Che cosa avviene nello stato di " trance", quando si determina un processo di incorporazione? Questa domanda richiama l'attenzione su una fase importantissima del rapporto spiritico; infatti, l'interrogativo è se, durante lo stato di trance, il medium incorpori effettivamente l'entità dello spirito, o quest'ultimo agisca sul medium attraverso un'azione di tipo telepatico, come nel caso della trasmissione di pensiero. Molti studiosi della materia hanno esaminato i fatti e sono addivenuti a due interpretazioni: in alcuni casi l'incorporazione del medium è effettiva e reale mentre vi sono altri casi in cui l'Entità non è presente nel medium, come succede per Coloro che non hanno ancora coscienza di non appartenere più al regno dei viventi. Non è certo facile convincere un'Entità che la sua condizione non è più quella di vivente, per loro il pensiero della morte ha rappresentato uno scoglio da superare, durante a loro vita, e pertanto rimangono ancorati al ricordo di quanto è stato in precedenza. Lo stato di trance, dunque si può considerare un'apertura nel tempo e nello spazio, il veicolo che collega due mondi, la soppressione temporanea di leggi che fermano i tentativi di far luce sul destino di questo essere chiamato uomo, oltre la porta del tempo, al di là delle dimensioni dello spazio.

BREVE STORIA DELLE TAVOLE OUIJA

Avete presente quelle tavolette di legno con disegnati i numeri e le lettere dell’alfabeto che vengono usate durante le sedute spiritiche? Online è possibile trovare un museo che le raccoglie in una galleria virtuale e ne racconta la storia.

Molti le considerano porte medianiche per entrare in contatto con l’aldilà e credono che la loro origine sia antica. La storia delle ouija, questo è il loro nome corretto, rivela invece che si diffusero con intenti ben diversi.

Non si conosce il nome del loro inventore, ma il 10 febbraio 1891 Charles Kennard, della Kennard Novelty Company, brevettò queste tavolette con il nome di ouija (qualcuno gli aveva detto che il termine significava "buona fortuna" in egiziano) e iniziò a venderle come gioco in scatola.

Presto ebbe delle difficoltà finanziarie e venne sostituito da William Fuld, che già lavorava nella stessa compagnia. La Kenneth Novelty Company venne ribattezzata Ouija Novelty Company e il nome di Fuld fu stampato su ogni tavoletta. Le vendite aumentarono a tal punto che presto la società cambiò nuovamente nome e divenne William Fuld company.

Un giorno del 1927 Fuld, che nel frattempo aveva rivendicato l’invenzione delle ouija, si trovava sul tetto della sua fabbrica a Baltimora e sorvegliava il montaggio di un macchinario, quando cadde e morì. I testimoni raccontarono che si trattò di una disgrazia, ma le voci che si trattasse di un suicidio iniziarono a girare e alcuni arrivarono a mormorare che Fuld fosse posseduto. I suo figli presero le redini dell’impresa e la condussero fino al 1966, quando i diritti vennero venduti ai fratelli Parker.

Da quel momento le ouija non sono più state realizzate su tavolette di legno, ma su supporti cartacei, con grande dispiacere dei collezionisti. Oggi la maggior parte delle persone le usa per poco tempo e le butta via. Il Museo delle tavole per le sedute spiritiche è nato con l’intento di raccogliere e tramandare la storia di questi oggetti. Nella galleria se ne possono ammirare di tutti i tipi: con i numeri e l’alfabeto, con le piramidi, con i gatti e le streghe, quelle moderni in stile new age, e quellecon i fachiri.



METAFONIA: metodologia.

Strumenti occorrenti:

1- una radio che riceva sulle onde corte, che come simbolo porti la sigla sw, fm (modulazione di frequenza) o mw (onde medie), oppure...

2- un registratore da tavolo o portatile, con possibilità di riavvolgere il nastro e risentire.

La comunicazione può avvenire in questo modo:

Nel caso si usi una radio, si deve cercare una frequenza occupata, in cui vi è una o più voci che discorrono. A questo punto ci si deve spostare sulla frequenza più vicina, ma in cui non vi sono voci alcune, solo un rumore di fondo. A questo punto si deve solo aspettare. Se una qualche entità vorrà comunicare con voi, potrà usare la forza sonora dell'emittente vicina, creando un testo vocale ex novo. Per questo è utile rimanere vicino ad un'emittente, altrimenti l'entità non potrebbe avere il mezzo vocale necessario alla comunicazione.

Nel caso si usi un registratore, bisogna registrare in ambienti in cui vi è solo silenzio, o meglio, rumore di fondo naturale. Quindi, all'aperto in un bosco va bene, ad esempio, oppure in casa, se siete soli. Non aspettatevi di ottenere risultati da subito. Bisogna essere pazienti e fare molti tentativi prima di poter ottenere qualcosa, e non è nemmeno detto che li otteniate. Infatti, conta molto la natura del soggetto che si cimenta in questi esperimenti, in quanto sarebbe meglio essere un minimo "sensitivi". Più si è lontani da quest'ambito, più si è razionalisti e scettici, minore sarà la possibilità che possiate avere successo.
MARCELLO BACCI, PIONIERE DELLA METAFONIA

MARCELLO BACCI - gli inizi della ricerca

Marcello Bacci ( nato a Grosseto nel 1927, è un pioniere nel campo della Metafonia, ndr) inizia le sue ricerche nel mondo del paranormale all'inizio degli anni '60 passando attraverso una vasta gamma di metodologie. Dopo alcuni anni di sperimentazione con il magnetofono la ricerca si è andata focalizzando nella ricezione di Voci paranormali tramite un apparecchio radio-ricevente a valvole.
L'uso di un apparecchio radio come strumento idoneo alla ricezione delle Voci paranormali fu suggerito dalle Voci stesse che Bacci registrava su magnetofono. I contatti radio avvengono oggi con particolari e ben precise modalità subordinate alla presenza di Marcello Bacci, elemento medianico catalizzatore di energie misteriose "che non sono di ordine scientifico, ma di altro ordine", come hanno precisato le Voci stesse. Tentativi di stabilire il contatto in assenza di Bacci hanno dato sempre esito negativo, confermando il ruolo medianico dello sperimentatore.
Marcello Bacci e la radio oggetto dell'esperimento,
una "Geloso" a valvole.


MARCELLO BACCI - la sperimentazione

L'esperimento si svolge con semplici ed ormai consuetudinarie modalità: Bacci sintonizza la radio su una frequenza a onde corte, cercando una banda silenziosa senza alcuna trasmissione; dopo un'attesa che può essere molto breve o protrarsi anche per più di mezzora, la portante subisce una modifica, si attenuano e spariscono i rumori di fondo e subentra nella sintonia un caratteristico segnale acustico. Potremo paragonarlo ad un vortice di vento in avvicinamento, che viene ripetuto varie volte a brevi intervalli. Dopo i segnali la sintonia risulta silenziosa ed eliminati i rumori di fondo le Voci paranormali iniziano a parlare instaurando un vero e proprio dialogo, intervallato da pause durante le quali gli sperimentatori o le persone presenti come ospiti possono interloquire e porre domande. I contatti hanno mediamente una durata di circa 25/30 minuti ma si sono registrati interventi protrattisi per circa un'ora. I dialoghi si concludono spesso con cori solenni che talvolta sembrano emergere da una lontananza che progressivamente va amplificandosi, suscitando negli ascoltatori una sorta di rapimento emozionale, difficile da tradurre in parole, come spesso si può constatare ascoltando i commenti delle persone presenti all’esperimento.

MARCELLO BACCI - caratteristiche delle voci

Le Voci, per timbro, consistenza fonica e soprattutto per il contenuto emozionale e di pensiero appartengono a individualità molto diverse fra loro; alcuni degli interlocutori si qualificano come Entità spirituali o maestri, mantenendo la propria identità anonima, mentre altre Entità, fino dai primi tempi della sperimentazione, si sono presentate con un nome proprio. Cordula e stata la prima Voce che ha reso inequivocabili i contatti, chiamando per nome gli sperimentatori Marcello Bacci e Luciano Capitani ed esprimendosi in "poliglottismo" proprio per escludere il sospetto che potesse trattarsi di intercettazioni di trasmissioni radiofoniche umane. Nel corso degli anni successivi una Voce che si esprimeva in russo, con grande disappunto di tutti i componenti del gruppo che non conoscono questa lingua, in considerazione delle sollecitazioni ad esprimersi in una lingua comprensibile, accondiscese a tradurre in italiano il proprio pensiero e si qualificò con il proprio nome, Gregorio, fornendo anche alcune notizie circa la sua passata vita terrena come monaco cristiano vissuto nel VI secolo.

MARCELLO BACCI - il messaggio nella transcomunicazione

Le Voci hanno ripetutamente ribadito che il contatto avviene e deve essere mirato ad alleviare la sofferenza delle persone colpite dalla morte di un congiunto profondamente amato e fin dall'inizio della sperimentazione di Bacci almeno un terzo della durata degli interventi e stato dedicato a favorire l'incontro fra "vivi e morti", anche se spesso ci è stato detto che le parti sono invertite, cioè chi ci parla dice di essere "vivo più che mai" e che noi siamo "morti", nel senso che siamo oppressi e limitati dalla materia. Questa fase del contatto è resa inequivocabile da un metodo molto incisivo e convincente: alcuni degli ospiti, anche coloro che partecipano per la prima volta, vengono chiamati dalla Voce della radio per nome e talvolta anche col cognome per richiamarne l’attenzione: viene quindi introdotto il congiunto dando conferma della sua presenza proprio lì alla radio e viene favorito un dialogo diretto. Si avverte in questi interventi una forte carica emozionale ed emerge la determinazione primaria di farsi riconoscere e di tranquillizzare: il defunto si presenta insistentemente con il proprio nome, afferma la propria sopravvivenza e spesso dichiara la propria sorpresa di ritrovarsi vivo immerso in una luce sfolgorante; talvolta la Voce si esprime con il timbro e le caratte

METAFONIA: metodologia.

Strumenti occorrenti:

1- una radio che riceva sulle onde corte, che come simbolo porti la sigla sw, fm (modulazione di frequenza) o mw (onde medie), oppure...

2- un registratore da tavolo o portatile, con possibilità di riavvolgere il nastro e risentire.

La comunicazione può avvenire in questo modo:

Nel caso si usi una radio, si deve cercare una frequenza occupata, in cui vi è una o più voci che discorrono. A questo punto ci si deve spostare sulla frequenza più vicina, ma in cui non vi sono voci alcune, solo un rumore di fondo. A questo punto si deve solo aspettare. Se una qualche entità vorrà comunicare con voi, potrà usare la forza sonora dell'emittente vicina, creando un testo vocale ex novo. Per questo è utile rimanere vicino ad un'emittente, altrimenti l'entità non potrebbe avere il mezzo vocale necessario alla comunicazione.

Nel caso si usi un registratore, bisogna registrare in ambienti in cui vi è solo silenzio, o meglio, rumore di fondo naturale. Quindi, all'aperto in un bosco va bene, ad esempio, oppure in casa, se siete soli. Non aspettatevi di ottenere risultati da subito. Bisogna essere pazienti e fare molti tentativi prima di poter ottenere qualcosa, e non è nemmeno detto che li otteniate. Infatti, conta molto la natura del soggetto che si cimenta in questi esperimenti, in quanto sarebbe meglio essere un minimo "sensitivi". Più si è lontani da quest'ambito, più si è razionalisti e scettici, minore sarà la possibilità che possiate avere successo.
MARCELLO BACCI, PIONIERE DELLA METAFONIA

MARCELLO BACCI - gli inizi della ricerca

Marcello Bacci ( nato a Grosseto nel 1927, è un pioniere nel campo della Metafonia, ndr) inizia le sue ricerche nel mondo del paranormale all'inizio degli anni '60 passando attraverso una vasta gamma di metodologie. Dopo alcuni anni di sperimentazione con il magnetofono la ricerca si è andata focalizzando nella ricezione di Voci paranormali tramite un apparecchio radio-ricevente a valvole.
L'uso di un apparecchio radio come strumento idoneo alla ricezione delle Voci paranormali fu suggerito dalle Voci stesse che Bacci registrava su magnetofono. I contatti radio avvengono oggi con particolari e ben precise modalità subordinate alla presenza di Marcello Bacci, elemento medianico catalizzatore di energie misteriose "che non sono di ordine scientifico, ma di altro ordine", come hanno precisato le Voci stesse. Tentativi di stabilire il contatto in assenza di Bacci hanno dato sempre esito negativo, confermando il ruolo medianico dello sperimentatore.
Marcello Bacci e la radio oggetto dell'esperimento,
una "Geloso" a valvole.


MARCELLO BACCI - la sperimentazione

L'esperimento si svolge con semplici ed ormai consuetudinarie modalità: Bacci sintonizza la radio su una frequenza a onde corte, cercando una banda silenziosa senza alcuna trasmissione; dopo un'attesa che può essere molto breve o protrarsi anche per più di mezzora, la portante subisce una modifica, si attenuano e spariscono i rumori di fondo e subentra nella sintonia un caratteristico segnale acustico. Potremo paragonarlo ad un vortice di vento in avvicinamento, che viene ripetuto varie volte a brevi intervalli. Dopo i segnali la sintonia risulta silenziosa ed eliminati i rumori di fondo le Voci paranormali iniziano a parlare instaurando un vero e proprio dialogo, intervallato da pause durante le quali gli sperimentatori o le persone presenti come ospiti possono interloquire e porre domande. I contatti hanno mediamente una durata di circa 25/30 minuti ma si sono registrati interventi protrattisi per circa un'ora. I dialoghi si concludono spesso con cori solenni che talvolta sembrano emergere da una lontananza che progressivamente va amplificandosi, suscitando negli ascoltatori una sorta di rapimento emozionale, difficile da tradurre in parole, come spesso si può constatare ascoltando i commenti delle persone presenti all’esperimento.

MARCELLO BACCI - caratteristiche delle voci

Le Voci, per timbro, consistenza fonica e soprattutto per il contenuto emozionale e di pensiero appartengono a individualità molto diverse fra loro; alcuni degli interlocutori si qualificano come Entità spirituali o maestri, mantenendo la propria identità anonima, mentre altre Entità, fino dai primi tempi della sperimentazione, si sono presentate con un nome proprio. Cordula e stata la prima Voce che ha reso inequivocabili i contatti, chiamando per nome gli sperimentatori Marcello Bacci e Luciano Capitani ed esprimendosi in "poliglottismo" proprio per escludere il sospetto che potesse trattarsi di intercettazioni di trasmissioni radiofoniche umane. Nel corso degli anni successivi una Voce che si esprimeva in russo, con grande disappunto di tutti i componenti del gruppo che non conoscono questa lingua, in considerazione delle sollecitazioni ad esprimersi in una lingua comprensibile, accondiscese a tradurre in italiano il proprio pensiero e si qualificò con il proprio nome, Gregorio, fornendo anche alcune notizie circa la sua passata vita terrena come monaco cristiano vissuto nel VI secolo.

MARCELLO BACCI - il messaggio nella transcomunicazione

Le Voci hanno ripetutamente ribadito che il contatto avviene e deve essere mirato ad alleviare la sofferenza delle persone colpite dalla morte di un congiunto profondamente amato e fin dall'inizio della sperimentazione di Bacci almeno un terzo della durata degli interventi e stato dedicato a favorire l'incontro fra "vivi e morti", anche se spesso ci è stato detto che le parti sono invertite, cioè chi ci parla dice di essere "vivo più che mai" e che noi siamo "morti", nel senso che siamo oppressi e limitati dalla materia. Questa fase del contatto è resa inequivocabile da un metodo molto incisivo e convincente: alcuni degli ospiti, anche coloro che partecipano per la prima volta, vengono chiamati dalla Voce della radio per nome e talvolta anche col cognome per richiamarne l’attenzione: viene quindi introdotto il congiunto dando conferma della sua presenza proprio lì alla radio e viene favorito un dialogo diretto. Si avverte in questi interventi una forte carica emozionale ed emerge la determinazione primaria di farsi riconoscere e di tranquillizzare: il defunto si presenta insistentemente con il proprio nome, afferma la propria sopravvivenza e spesso dichiara la propria sorpresa di ritrovarsi vivo immerso in una luce sfolgorante; talvolta la Voce si esprime con il timbro e le caratteristiche foniche della voce umana, che, riconosciuta, suscita profonda e sconvolgente emozione nei genitori. Uno degli elementi straordinari della transcomunicazione è appunto la riconoscibilità di alcune voci: come quella di Federico Jurgenson, e come ho già rilevato, quella di alcuni dei defunti, che Bacci e gli sperimentatori non hanno mai conosciuto, ma che i congiunti confermano essere uguale alla voce terrena.


 
Top
0 replies since 13/4/2006, 14:50   167 views
  Share